La nostra zona
Intorno a noi
Il nostro UFFICIO si trova in Via BENEDETTO CROCE N°33 e precisamente di fronte all'ex Comune di Arpino.
La nostra zona di competenza: Casoria Arpino, Casoria Via Nazionale delle Puglie, Casoria zona Cittadella, Casoria centro zona Palazzetto dello Sport.
L'epoca di edificazione degli immobili risale a fine anni '60 ed inizio anni '70, costruiti in cemento armato, oltre alle nuove costruzioni edificate di recente.
È una zona facilmente raggiungibile con i raccordi autostradali e tangenziale. Inoltre è servita da scuole dell'infanzia, elementari e medie, farmacie, supermercati, banche e centri commerciali.
Le famiglie e le giovani coppie si trasferiscono grazie ai vantaggi della zona per loro e per i propri figli, aumentando così la richiesta d'acquisto, anche in relazione alla vicinanza a Napoli a prezzi più accessibili.
STORIA DI ARPINO
Arpino era solo una delle tante località – grandi masserie intorno alle quali ruotava l’organizzazione del lavoro delle campagne circostanti – dell’area orientale di Napoli, vasto distretto anticamente conosciuto come territorio dei mulini, una grande area attraversata dall’antichissimo acquedotto “della Bolla”, che dalle pendici del monte Somma portava l’acqua fino a Napoli e che scorreva in parte sotterraneo e in parte tra le campagne, dando vita a diversi fiumi – tra cui quello chiamato Sebeto, come il mitico fiume delle origini di Neapolis – e canali, che muovevano una serie di mulini, che macinavano ad uso e consumo della capitale.
Una delle descrizioni più interessanti si trova in un documento del 1520, che parla di una masseria della nobile famiglia Acquaviva, con 26 moggia di terra coltivate ad alberi e a viti di aglianico.
Ma perché fu dimenticato e abbandonato? Innanzitutto perché era una zona paludosa, che richiedeva manutenzione e bonifiche, che erano già scarse all’epoca e furono poi impossibili per quasi un secolo, a cavallo tra Tre e Quattrocento, a causa delle guerre di successione angioine che lasciarono l’amministrazione del Regno allo sbando, fino al passaggio agli Aragonesi nel 1442.
Significativo è soprattutto che «ad Arpino» compaia nel 1477: da circa un decennio, infatti, l’amministrazione Aragonese aveva messo mano ad una serie di interventi di bonifica, alla riorganizzazione dell’area orientale, delle Paludi e dei mulini (nel 1485 il canale Rubeolo sarà trasformato nel “fiume reale”)